Intervista ad Anna Maria Berardi | Presidente di Arciragazzi Roma e ideatrice de La Città in Tasca
Oggi scopriamo insieme l’intervista di Stefano Bernardini, Marketing e Communication Director di Creare e Comunicare ad Anna Maria Berardi, Presidente di Arciragazzi Comitato di Roma OdV, con oltre 30 anni di attività e iniziative ludico/culturali e ideatrice de La Città in Tasca, un evento dedicato alle famiglie e bambini che quest’anno è giunto alla sua 26° edizione.
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Scopriamo insieme l’intervista
Stefano Bernardini > Domanda
Dopo un anno di pausa forzata, è tornata La Città in Tasca : Quali sono le impressioni a pochi giorni dalla fine del Festival? Com’è stato ri-organizzare e ri-partire dopo questa lunga pausa dovuta alla pandemia?
Anna Maria > Risposta
E’ stato bellissimo, siamo stati felicissimi ma c’era molta preoccupazione perché ovviamente dovevamo garantire tutte le norme di sicurezza. Non sapevamo come il pubblico avrebbe reagito e partecipato, dunque eravamo molto tesi. Abbiamo messo su un programma che riteniamo di ottima qualità e di gradimento del pubblico, e nonostante le nostre preoccupazioni è andata benissimo, anzi forse anche meglio delle altre edizioni. Abbiamo dovuto fare a meno per la prima volta del cinema a causa dei distanziamenti da adottare, ma ci sono stati ugualmente tanti laboratori di teatro e giochi; i bambini e i genitori sembrano siano rimasti soddisfatti. Tutto questo grazie al nostro ottimo staff che ha dato qualità alla nostra manifestazione. Altra nota importante è stata la partecipazione del Festival della Sostenibilità ormai ospite de La Città in Tasca da diverse edizioni.
I bambini hanno partecipato con molto entusiasmo alle proposte del festival per esempio alla fiaba della sostenibilità e alla costruzione delle Recycled Car, le macchine riciclate. Da quello che ho visto anche i genitori stessi si sono molto divertiti nella costruzione. Poi altri laboratori che abbiamo cercato di rinnovare…insomma sembrano siano stati accettati bene.
Stefano
Anch’io ho visto tanto entusiasmo da parte delle famiglie e dei bambini nonostante la situazione attuale del covid-19 ancora irrisolta; c’è stata molta partecipazione. Tu come hai visto questa situazione?
Anna Maria
In realtà non mi aspettavo tutta questa partecipazione, e tutti questi aspetti positivi che sono emersi. Tante sono state le precauzioni prese: l’obbligo del green pass, indossare la mascherina, suddividere in fasce orarie la partecipazione ai laboratori con un prenotazione, sempre per rispettare i distanziamenti. Per il teatro abbiamo costruito una maxi pedana di fronte al parco in cui sono state disposte delle sedioline per i bambini con cartone riciclato. Quello che ci ha fatto piacere è stata la collaborazione della gente che ha partecipato e che ha compreso lo sforzo nel rispettare le norme anti-covid.
Stefano
Secondo te quali sono stati i laboratori che hanno colpito positivamente i bambini? Cosa ti piacerebbe migliorare per il prossimo anno?
Anna Maria
Mi piacerebbe tanto che La Città in Tasca il prossimo anno possa realizzarsi. Una cosa mi preme precisare: quest’anno per la prima volta questa manifestazione non è stata finanziata dal Comune di Roma nell’ambito dell’Estate Romana. Siamo stati finanziati attraverso il progetto “EduCare” della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per la Famiglia, supportati da C.S.V. Lazio-Centro di Servizio per il Volontariato, dallla Regione Lazio e per l’aspetto burocratico dal Municipio Roma I e, in particolare, dalla Presidentessa Sabrina Alfonsi che ha presentato il mio libro. Per quanto riguarda il futuro, con l’aggiunta poi dei cambiamenti politici che sicuramente arriveranno con le prossime elezioni, mi piacerebbe tanto innanzitutto che la situazione d’emergenza da covid-19 sia nettamente migliorata; quindi mi piacerebbe arricchire il programma e rinnovare i laboratori e poter riportare il cinema. Diciamo una rielaborazione generale. Mi piacerebbe tanto riportare gli artisti in scena, perché è importante che i bambini abbiano un rapporto diretto con l’arte e con chi la produce.
Stefano
E’ vero, bambini e ragazzi a La Città in Tasca hanno incontrato tanti artisti per sperimentare e non solo: scoprono tante cose ma si divertono molto. Quanto è importante per la crescita dei bambini partecipare a queste attività che fanno conoscere la cultura anche oltre la scuola?
Anna Maria
Essendo stata un’insegnante ho sempre pensato che il rapporto con le arti sia fondamentale per i bimbi e per lo sviluppo non solo della loro creatività ma anche dell’autonomia del pensiero critico perché è quello che da il via a tutte le altre conoscenze. Purtroppo il rapporto con l’arte non è stato molto considerato. Ricordo quando andavo a scuola che il disegno era un modo per far stare buoni i bambini e non altro. Il rapporto diretto con l’artista il quale può trasmettere il suo modo di vedere le cose e di quello che lo circonda credo sia fondamentale. Questo non solo a scuola, ma ancora di più al di fuori dell’orario scolastico, in situazioni come per esempio la Città in Tasca.
Stefano
Proprio parlando della scuola, i ragazzi sono rientrati da poco in presenza. Secondo te quanto è importante tornare a organizzare nelle scuole, e soprattutto in presenza, queste attività di laboratori e spettacoli, dove appunto c’è l’incontro tra le arti, la cultura, la scoperta e la conoscenza per i giovani?
Anna Maria
Secondo me è davvero importante. Ricordo nei lontani anni ’70, quando già insegnavo, che avevo l’idea di far incontrare a scuola i bambini con gli artisti o persone con diverse esperienze educative, proprio perché era un modo per far interessare i bambini a tutto quello che li circondava. E’ inutile pensare che l’insegnante può esaurire il compito educativo, poi oggi meno che mai. E’ importante entrare di nuovo nelle scuole e in più è importante che siano in presenza. Ho visto come tutti fossero felici di ritornarci perché hanno davvero bisogno di socialità: incontrare amici e insegnati. Ci auguriamo che continui sempre così.
Anche noi che lavoriamo con diverse scuole con laboratori e diverse attività con il covid-19 è stato difficile farli da remoto. Adesso bisogna ricostruire questi rapporti. L’anno scolastico è iniziato da poco e presto bisognerebbe pensare di ritornare a svolgere laboratori e incontri con i ragazzi.
Stefano
In realtà so che voi avete già nella vostra “tasca”, dei progetti in cui Arciragazzi Roma è presente nelle scuole. Tra cui il progetto che ormai sta crescendo e si concluderà nel 2022 che è “LIBERA IL FUTURO”.
Anna Maria
Esatto sì, “Libera il futuro” ha avuto un rallentamento per via del covid-19, tanto è vero che avremo una proroga, e terminerà il prossimo anno. Stiamo riaprendo i contatti perché il progetto è finalizzato al contrasto delle povertà educative e con questa pandemia che le ha accentuate, adesso più che mai, speriamo di riprendere presto e recuperare il tempo perduto. Nel 2022 al termine di Libera futuro prevediamo un grande festival dei giovani a Roma. Probabilmente sarà un festival diffuso, nel senso che si svolgerà in diversi luoghi. Nello stesso tempo adesso uno dei problemi che dovremmo affrontare è la verifica di quello che abbiamo fatto fino ad ora nelle scuole. Con l’aiuto dell’Università di Roma Tre e la professoressa Sandra Chistolini riusciremo a monitorare quanto fatto e quanto dovemmo fare per andare vanti.
Stefano
Prima parlavamo del tuo libro che tra l’altro hai anche presentato a La Città in Tasca legato ai concetti della multiculturalità: “Un mondo in favola”. Ci puoi dire qualcosa in più rispetto a questo tuo libro?
Anna Maria
Volentieri. “Un mondo in favola” è un libro edito da Palombi Editori e non sarebbe nato se non ci fosse stato il progetto sulla multiculturalità promosso dal Municipio Roma I. Un progetto che si svolge in tre sedi: San Gregorio al Celio dove c’è una ludoteca, zona Prati e la ludoteca Giocamondo di Trastevere gestita da Arciragazzi Roma e dal C.E.I.S-il Centro Italiano di Solidarietà con Don Mario Picchi.
Ora la ludoteca di Trastevere si è trasformata e accoglie il Centro di Aggregazione Govanile “Amistad”, cioè quei ragazzi un po’ più grandi sempre provenienti da varie parti del mondo che partecipano alle attività proposte da noi.
La ludoteca si chiamava Giocamondo, accoglieva i bambini più piccoli e nel corso di due anni ha accolto bambini di 20 paesi diversi creando un gruppo incredibilmente coeso. Facevano giochi, attività, laboratori, gite fuori porta conoscendo anche siti archeologici ecc… Questi bambini erano una forza della natura! E’ stato lì che ho pensato di fare una ricerca sulla cultura di ciascuno di questi 20 paesi e quali fossero le proposte sulle favole o leggende. Mi si è aperto un mondo che non conoscevo affatto.
Ho scelto una leggenda, un racconto popolare e una fiaba adatti ai bambini per ognuno di questi paesi, li ho riscritti e li ho voluti testare proponendo ai bambini della ludoteca la lettura delle favole. Sono piaciuti moltissimo e le educatrici hanno proposto di far illustrare queste favole ai bambini. Loro si sono divertiti moltissimo. Nel libro ogni favola è illustrata da un solo disegno, invece nelle ultime pagine ho inserito un collage di 50 disegni dei 50 bambini che hanno partecipato. Elaborando questo libro ho fatto una riflessione: chi scrive libri per bambini prima di pubblicarli o proporli ad un editore dovrebbe testarlo con un gruppo di suoi lettori, proprio perché credo che i bambini abbiano una visione completamente diversa dagli editori.
Ho avuto molto piacere nello scrivere questo libro: in primis ho visto i bambini divertirsi e coinvolti in questa mia iniziativa e poi in secondo luogo è stata una grande scoperta per me stessa.
Stefano
Bella esperienza sia per te che per i bambini che hanno dovuto illustrare le tue storie.
Anna Maria
Si è stato divertente anche per me, perché ho dovuto inserire una leggenda o una favola anche per l’Italia. Siccome la ludoteca è situata vicino il lungo Tevere ho deciso di inserire la leggenda di Romolo e Remo. Questa mi è piaciuta molto.
Stefano
A proposito di multiculturalità parliamo anche dell’impegno di Arciragazzi Roma per le famiglie che sono scappate dal regime dei talebani in Afghanistan e che ne La Città in Tasca, avete sostenuto e promosso con grande forza, con piccole attività di donazione e con un attenzione particolare proprio verso i bambini e le loro famiglie. Come si evolverà questa iniziativa nata proprio durante La Città in Tasca? Ci sono delle opportunità anche future?
Anna Maria
Durante La Città in Tasca abbiamo pensato che la cosa migliore fosse quella di cercare di raccogliere, tra le famiglie che hanno partecipato alla manifestazione, indumenti e giocattoli per i bambini afghani. Inoltre mi ha fatto molto piacere mettere in vendita il libro “Un mondo in favola”, destinando il ricavato proprio ai profughi afghani.
Ma non solo; alla fine della manifestazione alcuni hanno acquistato le sedioline in cartone riciclabile e il ricavato lo abbiamo aggiunto a quello dei libri sempre per i profughi afghani. Questa raccolta è stata organizzata insieme al C.S.V. Lazio che aveva a La Città in Tasca un suo gazebo dove dava spiegazioni su tanti eventi e attività; e anche insieme al Municipio Roma I perché tutte le cose raccolte vengono poi trasferite alla casa del Municipio in via Galilei.
Il C.S.V. Lazio per esempio ha comprato 20 copie per la sua biblioteca, colgo infatti l’occasione di ringraziarli nuovamente. Questa iniziativa continuerà con la vendita dei libri e delle sedioline, telefonando ad Arciragazzi. Continueremo con tutte queste iniziative perché abbiamo offerto anche la possibilità di ospitare bambini i e ragazzi afghani nelle ludoteche per includerli e farli partecipare alle nostre attività.
Ringraziamo Anna Maria Berardi per questa bella ed interessante intervista! Cogliamo l’occasione per salutarla, ringraziarla e… ci vediamo alla prossima edizione de La Città in Tasca!